A PALACE WITH A VIEW

A PALACE WITH A VIEW

April 20, 2015  |  NEWS  |  No Comments  |  Share

On the occasion of the 56th Venice Biennale

featuring

Alfredo Barbini, Bertozzi & Casoni, Fulvio Bianconi, Nicola Bolla, James Case-Leal, Eteri Chkadua, Piero Gilardi, Ben Hagari, Patrick Jacobs, Aldo Mondino, Giorgio Morandi, Tim Plamper, Jonathan Rider, Andrea Salvatori, Bianca Sforni, Giuseppe Stampone, Fabio Viale and Ludwig Wilding

 

at Palazzo Cesari Marchesi

Calle Rombiasio

 

Campo Santa Maria del Giglio, 30124, Venezia

Opening Reception: Tuesday, 5th May 2015, from 5 pm onwards

5th MAY – 30 JUNE, 2015

PATRICK JACOBS. 5 VIE. SALONE DEL MOBILE, MILANO

PATRICK JACOBS. 5 VIE. SALONE DEL MOBILE, MILANO

March 31, 2015  |  NEWS  |  No Comments  |  Share

PATRICK JACOBS ALLE 5 VIE, MILANO. SALONE DEL MOBILE

DISTRICT INAUGURATION
15TH APRIL, 6 PM TO MIDNIGHT

PRESS PREVIEW
MONDAY 13TH, 11 AM TO 3 PM

PATRICK JACOBS’ WORKS WILL BE ON DISPLAY IN SPECIFIC VENUES IN

THE STREETS OF 5 VIE DISTRICT:

SPAZIO SANREMO, VIA ZECCA VECCHIA, 3 Angolo VIA FOSSE ARDEATINE

STUDIO G, PIAZZA SANT’AMBROGIO, 16

ETHNOARTE, VIA SAN GIOVANNI SUL MURO, 21

BECARA, PIAZZA MENTANA, 3

ALL THE ART WORKS WILL BE VISIBLE 24 HOURS A DAY.
YOU WILL FIND THEM WALKING ALONG THE DISTRICT.

 

THE POOL NYC gallery is proud to present Patrick Jacobs’ first solo exhibition in Italy.
The artist has been included in American Dreamers at La Strozzina in Firenze in 2012 and in different shows in Venice, Bologna and Rome organized by the gallery.

Patrick Jacobs’ work on view in Milan at 5 VIE consists of a meticulously constructed diorama installed within the hidden architecture of the wall and viewed through a circular window of glass lenses.

The luminescent portholes by Jacobs are proper light boxes functioning through a LED light and two convex lenses that create an illusionary depth.

Viewers will look at Patrick’s mysterious works installed along the 5 VIE district.

The landscape works take their name from the popular Ortho Books for home and garden care, while the interiors are based on the artist’s apartment in New York. These series blur perceptual distinctions between painting, photography and constructed reality.

Jacobs’ works will create a contemporary art itinerary in the oldest neighborhood of Milan. They will be visible night and day by looking into the peepholes along the designated path. Visitors in Milan will have the same experience of New Yorkers walking by the Museum of Art and Design of New York, where Patrick’s work is permanently installed on the facade.

Patrick Jacobs (1971) is an American artist who lives and works in Brooklyn, NY.
His work has been exhibited worldwide. Selected Exhibitions include: 2015 Come closer to me, Pierogi, Brooklyn, NY , 2013 WIDE SHOT, THE POOL NYC, Biennale di Venezia, Venezia, 2013 On Time/Grand Central at 100, MTA Arts for Transit Gallery,New York, NY, 2012 Interiors: From Within Outward, THE POOL NYC, New York, NY, 2012 Otherworldly, Des Mondes Irreels, Musée des Beaux-Arts Eugène Leroy, Tourcoing, France, 2012 American Dreamers: Facing or Escaping Reality in Contemporary Art, Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Palazzo Strozzi, Florence, Italy, 2011 Otherworldly: Optical Delusions & Small Realities, MAD Museum of Arts and Design, NY,  2009 Obsessions, curated by John Zorn, MEM Gallery, Osaka, Japan, 2009 Cream No Sugar, Pierogi, Brooklyn, NY.

ERIC MISTRETTA @ VOLTA NY

ERIC MISTRETTA @ VOLTA NY

March 3, 2015  |  NEWS  |  No Comments  |  Share

MARCH 5-8, 2015

PIER 90

WEST 50th STREET @ 12th AVENUE

NEW YORK

BOOTH C22

 

Eric Mistretta‘s work utilizes elements of language and popular cultural imagery in compositions that are at once familiar but exist in manipulated, unexpected contexts. Through this process of re-contextualization, identifiable images are infused with a new sensibility, and the resulting hybrids elicit both feelings of familiarity and a sense of absurdity.

In works such as Ninety Poems by Robert Frost, Mistretta’s homage to the twentieth century author who tirelessly avoided innovation by relying on traditional forms of nineteenth century poetry, the artist depicts the non-existent title of Frost’s imagined volume in the style of a 1990’s Newport cigarette advertisement. These ads are most remembered for conveying a heavily manufactured sense of excitement and enthusiasm, which culminated in the “Alive with pleasure!” campaign. InNinety Poems by Robert Frost, Mistretta deploys Newport’s advertising strategy to instill the painting with a sentiment deliberately at odds with Frost’s sobering, rural poetry.

In one of the artist’s new series of paintings for VOLTA NY 2015, Mistretta explores his interest in floral-printed textiles, using them as visually rich backdrops for additional painted imagery. The patterned, cotton fabrics strike a dynamic note of depicting something natural through highly synthetic means. Their associations, which range from fashion to bedding to decoration, all serve as catalysts for further transformation through the incorporation of additional content.

Image:

Eric Mistretta, Fiend Club (Purgatory), 2015, Oil pastel and wax crayon on printed cotton over canvas, 60 x 48 in.

ALLIEVO e Maestri. Andrea Salvatori e Bertozzi & Casoni

ALLIEVO e Maestri. Andrea Salvatori e Bertozzi & Casoni

January 21, 2015  |  NEWS  |  No Comments  |  Share

THE POOL NYC a Palazzo Sassoli de’ Bianchi, Via Farini, 14 Bologna 22­?26 Gennaio 2015

Nel Rinascimento la bottega era il luogo dove l’artista creava la sua opera e la eseguiva grazie all’aiuto di vari collaboratori; tra questi discepoli ce ne era spesso uno che si distingueva per tecnica, estro e desiderio di imparare, ma soprattutto di andare oltre cio? che creava il maestro.

La mostra ALLIEVO e Maestri. Andrea Salvatori e Bertozzi & Casoni vuole evidenziare il lungo sodalizio di lavoro e d’amicizia che esiste tra il giovane Salvatori e i due maestri della ceramica Paolo Bertozzi e Stefano Casoni.

Andrea Salvatori e? stato nella bottega (che in tempi attuali viene chiamata studio) dei due scultori di Imola fin da giovanissimo e ne e? diventato il direttore, fino ad arrivare oggi a collaborare per progetti speciali.

Salvatori, vincitore per due volte consecutive del Premio della Ceramica Internazionale di Faenza (2007-­?2009), trova oggetti nei mercati antiquari e li accosta a sculture di ceramica eseguite a mano nello studio di Solarolo. Agli esordi della carriera l’artista creava scene quasi fumettistiche che diventavano sculture in ceramica, mentre nei lavori attuali la concentrazione e? piuttosto sull’estetica finale dell’opera, senza perdere pero? il senso dell’umorismo di cui Andrea Salvatori e? uno dei massimi esponenti. Se all’inizio l’artista ridicolizzava l’uso di statuette e oggetti di ceramica e porcellana delle case degli anni ’50 e ’60 trasformandoli in giocose scenette scultoree, ora si concentra nel convertire oggetti talvolta assai banali in punti di partenza per la creazione di urne, vasi e grandi sculture. Ne e? un esempio perfetto la serie TUTTITAPPI 2014-­?15 in mostra a Bologna.

Bertozzi & Casoni in maniera iperrealistica e assai ironica raccontano il mondo moderno con un materiale antichissimo, la ceramica, e lo illustrano attraverso gli scorci che di solito sono da nascondere. Le cosiddette Sparecchiature, montagne di stoviglie sporche con resti di mangiare, i cestini con pacchetti finiti di sigarette, pasticche consumate, pile e animali che vi capitano casualmente sono due esempi di una poetica estetica, brillante nei colori e negli accostamenti e nel disvelamento della realta? proibita, ma che si vuole tuttavia esaminare. Le ceramiche di Bertozzi & Casoni sono un viaggio nel mondo attuale, uno studio della psicologia dell’uomo d’oggi, sia quando si vede la Vergine che taglia l’erba, sia quando il gorilla su un materasso siede beato intento alla lettura. La ceramica e? leggera, “niente e? come appare”, recitava il titolo di una vecchia mostra dei maestri di Imola. Effettivamente la ceramica e? talmente sfavillante, precisa, reale e bella, che non sembra essere quel materiale utilizzato per i piatti di ogni giorno.

Nella suggestiva cornice di Palazzo Sassoli de’ Bianchi, in Via Farini 14, proprio dove la Meridiana di Montanari, la piu? antica di Bologna attraversa l’edificio, negli spazi della cappella e in altre sale del piano nobile, la galleria THE POOL NYC presenta le ceramiche di Salvatori e di Bertozzi & Casoni che potranno dialogare con gli affreschi raffiguranti le Storie della Vergine di Giovanni Battista Cremonini.

“Non c’e? niente da fare: ogni maestro ha un solo allievo e questo gli diventa infedele perche? e? destinato anche lui a diventare maestro” scriveva Nietsche. Questa e? anche la storia di Salvatori con Bertozzi & Casoni.

ERIC MISTRETTA at PREMIO LISSONE

October 7, 2014  |  NEWS  |  No Comments  |  Share

Il nuovo Premio Lissone

Nel 2000 l’Amministrazione Comunale di Lissone, inaugurando il Museo d’arte contemporanea – denominato Civica Galleria d’Arte Contemporanea fino al riconoscimento ufficiale dello status di “museo” da parte della Regione Lombardia (2003) – ha finalmente radunato in una sede appropriata le importanti opere di sua proprietà acquisite nel corso degli anni in cui la città fu luogo significativo a livello internazionale per la documentazione della ricerca artistica europea.

Mi riferisco agli anni tra il 1946 e il 1967, durante i quali si tenne in città il Premio Lissone, iniziativa che coinvolse assieme agli artisti emergenti, i critici e gli storici più qualificati d’Europa, e permise di riconoscere e dare evidenza con i suoi premi ad artisti che negli anni immediatamente successivi avrebbero trovato riscontri ancora più alti nella rassegna più prestigiosa del mondo, la Biennale Internazionale di Venezia.

Le opere acquisite in quegli anni costituiscono ora una prestigiosa collezione che può vantare le “firme” di Adami, Appel, Birolli, Bellegarde, Bertrand, Boyle, Bruning, Buri, Damian, De Gregorio, Dufrêne,Crozier, Dorazio, Faesi, Feito, Francese, Guinovart, Hugues, Klasen, Marfaing, Moreni, Morlotti, Murtic, Nikos, Perilli, Pisani, Reggiani, Romiti, Ruggeri, Scanavino, Schifano, Schneider, Soffiantino, Tapies, Vedova, Verhoog, Werner.

L’esperienza di quel Premio Lissone si concluse nel 1967 con l’edizione vinta da Valerio Adami, ma il ricordo di quel fervore organizzativo e degli stimoli culturali proprio dell’evento rimanevano vivi in quanti vi avevano partecipato e sollecitavano quanti ne venivano a conoscenza.

Così nel 1999 si fece un primo tentativo di riannodare un filo considerato definitivamente interrotto saggiando la situazione con un Premio di pittura Città di Lissone, che nei due anni successivi divenne Premio d’Arte Città di Lissone. Furono queste le premesse per una ripresa definitiva del Premio Lissone, che assunse nuovamente la denominazione d’origine, grazie alla disponibilità della Famiglia Artistica Lissonese, depositaria del titolo in quanto organizzatrice delle prime edizioni del Premio stesso.

Il 2002 è quindi la data ufficiale di ripresa definitiva del Premio Lissone, che all’inizio ha avuto una cadenza annuale e che, a partire dal 2006, comincia ad alternarsi con il Premio Lissone Design, rivolto ai giovani creativi nel campo del design appunto, che nella sua prima edizione vede una partecipazione molto ampia raccogliendo ben 238 progetti provenienti da 23 nazioni.

2002-2005 

Il regolamento del nuovo Premio Lissone prevede la partecipazione di artisti invitati da una apposita commissione, composta volta a volta da critici o direttori di musei, che segnalano autori secondo loro meritevoli di particolare attenzione.
Una giuria appositamente nominata individua poi l’opera da acquisire per la collezione del Museo cui viene assegnare il Premio Lissone.

La giuria ha anche la facoltà di individuare tre ulteriori opere cui vengono riconosciuti dei “premi di stima”.

 

ETERI CHKADUA in NY: THE WATER TANK PROJECT

ETERI CHKADUA in NY: THE WATER TANK PROJECT

October 7, 2014  |  NEWS  |  No Comments  |  Share

Eteri Chkadua featured in THE WATER TANK Project.

Launching summer 2014, The Water Tank Project will transform the New York City skyline.

Artwork by acclaimed artists and New York City public school students will be wrapped around rooftop water tanks throughout the city, celebrating the talents of established and emerging artists, and calling attention to the global water crisis.

The Water Tank Project is part art exhibition, part awareness campaign. For the duration of the project, art above will be complemented by action on the ground through educational programs, public tours, social media activities and a symposium dedicated to inspiring fresh views on global water issues.

Our aim is to produce art as social intervention, to inspire awe and joy, to educate, and to alter attitudes and habits among those who experience The Water Tank Project, ultimately creating meaningful and long-lasting change.

The Water Tank Project is the inaugural initiative of Word Above the Street, a non-profit dedicated to fostering environmental awareness and social advocacy through art.

http://www.thewatertankproject.org/

KITSCH'N'ART with ANDREA SALVATORI

KITSCH’N’ART with ANDREA SALVATORI

June 10, 2014  |  NEWS  |  No Comments  |  Share

È in arrivo il terzo appuntamento Cibo&Arte!, ciclo di eventi in cui cibo ed arte sono entrambi serviti a tavola.
Se nel primo appuntamento si è parlato di architettura, e nel secondo sono stati messi in tavola piatti ispirati a personaggi della musica, questa volta sarà l’arte della CERAMICA ad influenzare la cucina di casa.

In particolare verranno proposti piatti ispirati al lavoro eclettico e kitsch di un’artista romagnolo: Andrea Salvatori.

Gli ingredienti delle sue opere? Acqua argilla, oggetti kitch, colore, ironia, manga, eclettismo.

Tra le sue opere piccole statuette in ceramica prendono parte di un nuovo universo concepito in una verve dissacrante e con singolare raffinatezza tecnica.

Le quattro portate della serata saranno dunque contraffate da operazioni di ready-made rivisitate in chiave romagnola.

Vi aspettiamo per trascorrere una serata insieme all’artista ed alle suo opere, animata da portate giocose, provocatorie , il tutto accompagnato da un buon vino.

MENU
Viaggio culinario nel mondo di ANDREA SALVATORI

TUTTI I TAPPI SONO COMMESTIBILI
Stuzzicherie di verdure di stagione

ROMAGNA BOX
Stelle filanti al ragù

NO TITLE (compilation)
Findus norimaki con wasabi di fava e salsa al balsamico
fake cheesecake con marmellata di peperoni
Fave colorate e ricomposte

AGGRESSIONE AL DOLCE DELLA CASA
Gelato e di pan di Spagna colorati si scontrano

 

'Trees from the Pacific Shores' by Bianca Sforni

‘Trees from the Pacific Shores’ by Bianca Sforni

June 10, 2014  |  NEWS  |  No Comments  |  Share

 

A limited edition of 30 copies edited by Firmin-Didot has just been released in Paris and New York.

For Inquiries do not hesitate to contact us:

info@thepoolnewyorkcity.com

 

http://albertini2014.wordpress.com/category/untheoretical-stories/

 

GIUSEPPE STAMPONE @ GAMeC

June 10, 2014  |  NEWS  |  No Comments  |  Share

GIUSEPPE STAMPONE Ritratti – Bic Data Blue

5 Giugno 2014 – 27 Luglio 2014
— A cura di: Giacinto Di Pietrantonio

GAMeC, Bergamo

Dal 5 giugno al 27 luglio 2014 la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo presenta la mostra Ritratti – Bic Data Blue, personale di Giuseppe Stampone (1974; vive e lavora a Teramo e a Roma).

Parte della serie espositiva che il museo dedica da anni agli artisti emergenti più interessanti sulla scena internazionale – invitati a presentare un progetto site-specific commissionato per l’occasione – la mostra presenta un corpus di cento lavori inediti dell’artista realizzati con la penna Bic, una tecnica che accomuna diversi lavori della ricerca artistica di Giuseppe Stampone, dagli “abbecedari” al progettoGlobal Education.

I cento ritratti raffigurano i più importanti e influenti artisti della contemporaneità: da Ai Weiwei a William Kentridge; da Marina Abramovi? a Shirin Neshat; da Jannis Kounellis a Maurizio Cattelan e rivelano, al contempo, la volontà dell’artista di lavorare come “pittore di corte”, identificando con questa definizione il più ampio e complesso sistema dell’arte.

In questo modo si contestualizza ampiamente l’incipit originario del fare artistico che sottende la messa in opera della mostra stessa, ovvero l’interesse personale dell’artista verso un genere, quello del ritratto di corte, che ha segnato in modo significativo la storia dell’arte, a partire dalla classicità, e che ha visto all’opera artisti come Tiziano, Velàzquez, Bronzino, van Dyck, Hilliard e Lotto, solo per citarne alcuni.

Insieme al “chi”, questi disegni integrano nel loro significato il “come” e il “perché” un personaggio venga ritratto, indagando altresì sulle giustificazioni retoriche e sul dibattito critico sviluppatisi nella “corte” contemporanea. La mostra articola quindi una riflessione sul significato del realizzare un ritratto oggi, sulla presenza e assenza del soggetto e sul valore del ritratto stesso, al fine di restituire non solo la personalità, ma anche il contesto all’interno del quale un soggetto opera.
La tecnica della ritrattistica viene riabilitata e reinterpretata, dopo che la fotografia e le ricerche pittoriche della contemporaneità l’hanno – se non trascurata e dismessa – quantomeno manipolata.

I cento protagonisti sono ritratti a mezzo busto, tutti nella medesima posizione frontale; i disegni sono stati realizzati prendendo a modello immagini trovate in internet, o completati dall’immaginazione dell’artista che intende così contrapporsi a quella che è stata una delle caratteristiche tipiche del ritratto, ossia la ripresa dal vero del soggetto.

Nella serie creata appositamente per la mostra alla GAMeC, Stampone ha scelto di ritrarre personalità che hanno raccontato, interpretato e mediato la trasformazione del mondo, mettendo in atto una sorta di ‘archiviazione del sapere’ e proponendo al pubblico una reinterpretazione di stampo enciclopedico che muove una riflessione sul significato dell’essere artista.
Stampone è infatti fermamente convinto che sia giunto il momento, per gli artisti, di recuperare la propria etica piuttosto che concentrarsi esclusivamente sul concetto di estetica e, attraverso queste opere, egli intende affermare l’importanza del recupero del ruolo dell’artista, una sorta di ‘ritorno alle origini’.

La scelta di utilizzare immagini trovate in rete quali modelli per i suoi ritratti, inoltre, invita a riflettere sulla sovrapproduzione di immagini tipica della società contemporanea e sulla conseguente perdita di unicità dell’immagine.
In un’epoca in cui la percezione del mondo viene mediata attraverso l’onnipresenza delle immagini, nella vita reale e in quella virtuale, e nella quale ciascuno di noi può divenire autore di ritratti o di autoritratti (si pensi alla diffusa moda dei selfie postati sui social network), Stampone conferma la propria abilità artistica mettendo in atto il recupero di una tecnica pittorica tradizionale, reinterpretata tramite l’uso della penna Bic – composta da numerosi passaggi, livelli e velature – al fine di sottrarre l’immagine al proprio universo mediatico, per riportarla alla dimensione autoriale dell’artista.

Accompagna la mostra, divenendo parte integrante e chiave di lettura della stessa, un’opera video inedita dell’artistaL’ABC dell’Arte, questo il titolo, mostrerà un primo approccio all’Arte per alcuni bambini di una scuola elementare. Un lavoro che, ancora una volta, intende dimostrare quanto sia importante per Stampone il recupero dell’ingenuità, di quella purezza creatrice che i bambini naturalmente possiedono e che gli artisti contemporanei dovrebbero riacquistare.
Fondamentale, infatti, per l’artista 蠑poter giocare con l’arte, per tornare a essere bambini’.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo monografico bilingue – Maretti Editore – che includerà testi di Giacinto Di Pietrantonio (Direttore GAMeC), Jorge Fernandez Torres (Direttore della Biennale de L’Avana 2012), Sara Fumagalli eStefano Raimondi (Curatori GAMeC), Alia Swastika (Co-Direttore artistico della Biennale di Gwangju 2012).
La mostra è parte di una serie in onore di Arturo Toffetti.
La mostra è parte di una serie in onore di Arturo Toffetti.

 

Didascalia immagine:

Giuseppe Stampone
Bic Data Blue, 2013-2014
100 disegni a penna bic
40×55 cm cad.

PATRICK JACOBS @ MONTSERRAT COLLEGE OF ART

February 25, 2014  |  NEWS  |  No Comments  |  Share

MADE

January 21 – March 29, 2014

 

Montserrat College of Art is proud to present MADE an exhibition curated by Gallery Director, Leonie Bradbury. While the title implies a bold “stamp” of fabrication, where the physical product is the achievement, MADE is a look beneath the surface. Each impeccably made work reveals themselves as what they first seem upon further inspection. Bradbury features mixed-media artists, Alexa Meade (Los Angeles, CA), Patrick Jacobs (Brooklyn, NY), Antoniadis & Stone (Boston, MA) and Kelli Connell (Chicago, IL). Bradbury adopts the Freudian concept of the “uncanny,” a term used to describe the instance where something is familiar, yet foreign at the same time. That feeling of teetering between two states, or re-examining the present, is precisely what this exhibition achieves through a multitude of themes such as: exterior and interior, illusion and truth, handmade and fabricated.

Kelli Connell and Alexa Meade seesaw the limitations and extremities of portraiture. Kelli Connell became a photographer to explore how photos could raise questions, specifically those based around identity, gender roles and the individual. Layering multiple photographic negatives, the composited portraits can be interpreted as, “an image about a relationship between two people, and as an image about multiple sides of the self” explains Connell. She captures the intersection of fact and fiction much alike Alexa Meade. Painting directly on live models and real world objects, Meade works in reverse from the classical concept of trompe l’oeil (the art of making something two-dimensional appear three-dimensional). She collapses real world depth into what appears as flat representations. Her work is visually stunning and layered in illusion. “Come Down” is an electric street scene paired with a figure floating in an urban paradise. The man, static in mid-air, would not be realized as an actual live model in a photograph, if not for the minuscule corner of ankle flesh unpainted and exposed between his shoe and pant leg.

Brooklyn-based sculptor Patrick Jacobs creates hyperrealist dioramas create a multitude of subconscious layers. Built directly into the gallery wall, at first glance the viewer sees only a porthole. Stepping closer, the circle becomes a looking glass through which a crisp, precise “photographic” landscape image appears. But, in fact the “photograph” is a manually constructed sculptural environment made from a variety of materials including paper and plastic. The conscious present is inverted as the viewer realizes they are a prop in Jacobs’ dance between worlds. Jacobs’ highly crafted work is contained to a controlled environment. In contrast, Antoniadis and Stone’s work takes on a larger than life form, grandiose in scale. Antoniadis & Stone is a collaborative enterprise. The vision of Alexi Antoniadis and Nico Stone is a representation of combined consciousness and a shared interest in the investigation of reality. Their site specific installation, “Promised Land” can be described as an alternative, dystopic landscape, one where office park aesthetics have met with disaster. Reflective glass windows, steel beams appear to have landed as if dropped off a building to form an immersive environment for the viewer. Their scale implies a cumbersome weight, but are these works as they seem? As with all the works in MADE, things are not always what they seem.

“Promised Land” is a newly commissioned work by Antoniadis & Stone that has been made possible through a generous grant from the Artist’s Resource Trust (A.R.T) Fund for Individuals by the Berkshire Taconic Community Foundation.

23 ESSEX ST.

BEVERLY, MA 01915